Arroccato su un imponente masso gessoso di antiche origini, Peglio è un piccolo borgo di origini medievali.
Peglio si caratterizza principalmente per gli spettacolari panorami che si possono ammirare, a 360°, dalla sommità del colle su cui sorge l’abitato.
Il paese è posto infatti, con i suoi 534 metri di altitudine, in posizione
dominante rispetto alla sottostante valle del Metauro, come se ci si trovasse su di un balcone naturale con la possibilità di estendere lo sguardo dal susseguirsi delle verdi colline caratterizzanti la vallata, fino alle imponenti sagome delle principali montagne della catena appenninica pesarese, il Catria, il Petrano ed il Nerone.
Non di minor pregio è la vista che si può cogliere volgendosi verso nord-ovest, dove si possono ammirare, immersi anch’essi in un irregolare ed ondulato paesaggio collinare, i rilievi del Carpegna, di Sasso Simone e Simoncello, di Montecopiolo e le torri della Repubblica di San Marino.
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Comune di Peglio
Piazza Petrangolini, 6
0722310100
comune.peglio@provincia.ps.it
https://comune.peglio.pu.it/home
Peglio nell’Alta Valle del Metauro
Per Saperne di più su Peglio
La storia di Peglio affonda le proprie radici in tempi antichi, infatti il castello è di origini longobarde, e proprio nei pressi di questa località l’esercito del Re Liutprando venne sconfitto dall’esercito romano-bizantino presso il ”Vico di Peglio”, così scrive Paolo Diacono nel 728 d.C.
La posizione orografica ne determina una condizione strategica per il controllo dell’alta valle del Metauro, tant’è che divenne uno dei Castelli di maggiore importanza strategica dell’antica “Pentapoli Montana formata dalle cinque città interne (Montefeltro, Urbino, Fossombrone, Cagli e Luceoli).
E’ solo nel 1288 per ordine del pontefice Nicolò IV che Peglio viene sottomessa all’amministrazione della Massa Trabaria e, dal 1291, pur essendone fiori dal confine, il Castello di Peglio e la torre vengono assegnati al rettore della Massa e ai suoi funzionari per continuare ad esercitare il loro mandato.
Seppure continuasse a far parte delle terre della Chiesa nel comitato di Urbino e non nella Massa Trabaria, Peglio dal 1334 è sottoposta ai Brancaleoni di Casteldurante, l’odierna Urbania, finché il Cardinale Albornoz non iniziò una ristrutturazione dello Stato della Chiesa che combatté i Brancaleoni i quali nel 1366 persero il Castello di Peglio che successivamente, insieme a Casteldurante, fu inserito nei nuovi confini della Provincia della Massa Trabaria.
Le origini
Nel 1390 il Papa Bonifacio IX dava Peglio in possesso ad Antonio, Conte di
Montefeltro, col quale inizia l’epoca del governo dei Vicari comitali e poi ducali.
A seguito della morte del duca Francesco Maria II della Rovere avvenuta nel 1631, il ducato di Urbino passa totalmente alla Santa Sede, cosi pure Peglio che ne faceva parte e che pertanto finì per dipendere dal Legato Apostolico di Urbino.
Nel 1801 il comune, che all’epoca comprendeva anche Lunano, aveva 739 abitanti dei quali 505 propriamente di Peglio.
Con la formazione del Regno d’Italia di Napoleone Bonaparte, le Marche vi entrarono con l’editto di Saint-Claude del 1808 e furono organizzate in Dipartimenti.
Peglio fu incluso in quello del Metauro, compreso nel Distretto IV di Urbino e nel Cantone di Urbania; in questo periodo contava 848 abitanti, inclusi quelli di Lunano.
Alla caduta nel 1814 del Regno napoleonico, il comune tornò allo Stato della Chiesa fino all’avvento nel 1860 dell’Unità d’Italia, quando fu riconosciuto comune; poi nel 1928, durante il periodo fascista, fu assorbito da quello di Urbania, cioè avvenne quanto già alcuni avevano tentato di realizzare all’inizio dell’Ottocento.
Dal 1947 Peglio ha riconquistato la sua autonomia tornando ad essere comune.