Ponte sul Metauro
SEC XIII-XIV ca.
La tradizione locale considera di epoca romana il ponte che attraversa il fiume Metauro a Fermignano, anche se la più antica notizia su tale monumento risale al 1364. Si tratta di una monumentale struttura a tre archi, costruita in blocchetti di pietra disposti in bassi filari e con tratti di restauro a mattoni. La tecnica di costruzione è simile a quella con cui è stata edificata la attigua Torre, che si pone a difesa del significativo luogo di transito. Infatti, ebbe probabilmente il ruolo di controllo dell’importante guado sul Metauro, di stazione di pedaggio, nonché di difesa cittadina. La Torre (alta 24m) pare essere una tipica fabbrica medioevale, forse poggiante su fondazioni presumibilmente romane. Ponte e Torre sono strettamente collegati e sembrano costituire un unico complesso monumentale, di fondamentale importanza strategica nel contesto della viabilità medievale.
Il Ponte è il simbolo, insieme alla Torre, di Fermignano; la sua costruzione permise il collegamento tra le ville del territorio e l’espansione della valle, e oggi è il passaggio pedonale che collega il centro storico con alcuni dei quartieri periferici del paese sotto il quale scorre il fiume Metauro decantato da Torquato Tasso nella sua “Canzone al Metauro”.
Inserito da Ponti storici italiani, tra i 15 capolavori famosi nel mondo, classificato da Skyscanner tra i 30 ponti più belli d’Italia e nel 2018, in occasione della Festa dell’Europa, è stato emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo – tematica Europa, dedicato al Ponte sul Metauro di Fermignano.
Edicola Madonna del Ponte
Ancora oggi, conserva un affresco di fattura tardo-quattrocentesca per alcuni, o cinquecentesca di scuola urbinate per altri, raffigurante la Madonna col Bambino. L’edicola venne eretta o, forse, solo abbellita dall’affresco in occasione di un rifacimento del Ponte avvenuto nella seconda metà del Quattrocento per volere di Federico da Montefeltro, molto probabilmente sotto la direzione di Francesco di Giorgio Martini.