Cartiera
È stata la più importante industria di Fermignano. Di questa attività, vitale per la piccola cittadina, si ha notizia fin dal 1411, quando i Montefeltro danno in gestione l’opificio a tre cartari di Fabriano, città dove la fabbricazione della carta era già in pieno sviluppo. Nel 1507 il duca Guidobaldo, figlio di Federico, dona la cartiera alla Cappella Musicale del SS. Sacramento di Urbino; la donazione servirà a garantire un sicuro e cospicuo introito per il sostentamento di questa istituzione che aveva come fine lo studio e lo sviluppo della musica sacra. Alla cartiera viene concessa la “cenceria” (cioè l’appalto della raccolta degli stracci, materia prima per la fabbricazione della carta) in tutto il ducato, e l’esclusiva della vendita del prodotto finito negli stessi confini. Questi privilegi saranno conservati anche dopo il 1632, quando il ducato di Urbino entrerà a far parte dello Stato Pontificio.
Lo stabilimento idroelettrico
La cartiera entrò in funzione nel 1408 e funzionò sino alla fine del 1800. La derivazione venne trasformata in centrale idroelettrica già dal 19 febbraio del 1898, permettendo al piccolo centro di diventare il primo paese con la corrente elettrica e 23 lampade pubbliche.
Durante la ritirata tedesca della seconda guerra mondiale, lo stabilimento che lavorava per le forze armate, fu minato dai genieri tedeschi; il coraggio dei proprietari e di alcuni loro operai permise il salvataggio della centrale e del relativo locale macchina, i cui ingressi furono nascosti con un muro a tre teste, il cui intonaco era ancora fresco quando vennero i soldati tedeschi per compiere l’opera di distruzione. Fu la prima centrale della Provincia ad essere attivata dagli alleati: 2 ore per la macinatura del grano per la popolazione, mentre per il restante periodo della giornata era utilizzata per esigenze militari.