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Peglio Torre Civica

Peglio

La torre Civica

La Torre civica costituisce tutt’ora il punto di principale richiamo per gli abitanti di Peglio e dell’ambito circostante, per le memorie storiche che conserva.

Nell’antichità la torre era circondata da una cinta muraria che delimitava il castello, ora non più visibile a causa delle demolizioni susseguitesi; alcuni resti di muratura sono oggi distinguibili più che altro sul lato ovest, mentre sul lato sud, con un suggestivo percorso recentemente ricreato su un dirupo con rocce a picco, sono ancora visibili grotte che potevano rappresentare le antiche vie di fuga a servizio della originaria rocca.
Con delle semplici merlature cantonali guelfe ed elevata su tre livelli, appare evidente il ruolo di punto di osservazione fondamentale nel sistema difensivo feltresco. Assoggettata a successive parziali demolizioni, fu fatta ripristinare da Francesco Maria II nel 1614 e subì ulteriori danni nel periodo di demolizione delle fortezze disposte da Guidobaldo al momento della sua fuga dai possedimenti.

Trasformata in torre campanaria, nelle foto del periodo antecedente la seconda guerra mondiale appare coperta da un tetto posto a quota più bassa dell’attuale sommità. Durante la guerra ha subito una parziale demolizione, ad opera delle truppe d’occupazione tedesche, in quanto costituiva un punto d’osservazione di eccessiva rilevanza strategica. Su pressante richiesta della popolazione, che vedeva nella torre il simbolo del paese, e con l’impegno dell’allora parroco venne parzialmente smontata e non fatta saltare in aria con cariche esplosive. L’impegno comune e il desiderio degli abitanti di riavere il proprio simbolo distintivo ha fatto si che successivamente la torre venisse ricostruita con i merli di tipo guelfo posti agli angoli, così da riassumere l’aspetto che appare nell’illustrazione seicentesca del Mingucci, pur non raggiungendo i livelli e l’altezza originaria. Le campane sono state riposizionate nella cella ed in prossimità dell’area del girone è ancora presente la campana del 1485, con fusi nel bronzo, in rilievo, gli stemmi di Peglio e del Duca Guidobaldo. Il bene è tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi dell’art. 5 del Decreto Legislativo 29/10/1999 n. 490 e s.m.i.

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