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Piobbico Chiesa di Santo Stefano

Piobbico

Chiesa Santo Stefano

Questa chiesa ha sostituito quella trecentesca, e omonima, che sorgeva più a nord, in località “Finocchieto”, andata distrutta dal terremoto del 1781. Fu ricostruita dal parroco Don Ulderico Matterozzi – Brancaleoni – Bonaventura, feudatario di Piobbico, insieme al fratello Antonio Francesco che gli successe nel feudo al momento della sua rinuncia, nel 1773 quando divenne sacerdote.

La chiesa venne terminata nel 1790 e consacrata il 23 giugno 1793. La facciata esterna semplice ma elegante è in mattoni sui quali spicca il bianco trevertino delle cornici delle finestre ed è movimentata dall’arco del portale e dai due archetti laterali. Sotto l’arco del portale campeggia lo stemma dei Brancaleoni. L’interno, di forma ellissoidale, ha ornamenti tipicamente barocchi, ed è stata dichiarata “Monumento Nazionale” per i tesori d’arte che contiene, provenienti dalla vecchia chiesa.

Nell’abside vi è la suggestiva pala raffigurante “La lapidazione di Santo Stefano”. È un dipinto su tavola attribuito al durantino Giustino Salvolini datato 1570. Sull’alzata della porta, sotto la pala è scolpito lo stemma del conte parroco: al centro l’arme dei Brancaleoni, a sinistra quella dei Matterozzi, a destra quella dei Bonaventura.

La tela sull’altare di sinistra raffigura “La Deposizione della Croce” ed è attribuita al pittore urbinate Gerolamo Cialdieri. Sull’altare di destra vi è una delle opere più raffinate dipinte da Federico Fiori detto “il Barocci da Urbino”: “Il riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto”, una versione, questa, dipinta a “guazzo” cioè con una mescolanza di olio e di tempera.

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