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Domus del mito Sant'angelo in Vado

Sant’Angelo in Vado

Domus del Mito

Nell’area del Campo della Pieve, oggetto degli ultimi scavi condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Ancona, si è messa in luce l’intera articolazione di una grande domus gentilizia eretta verso la fine del I° secolo d.C., ampia circa 1.000 metri quadrati è impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi.

La Domus del Mito, eretta all’interno della città romana di Tifernum Mataurense (antico nome dell’attuale Sant’Angelo in Vado), rappresenta il più cospicuo ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni.

Tali pavimenti musivi, di buona e ottima qualità e per lo più splendidamente conservati, esibiscono soggetti vari che mostrano l’inserimento dell’antica città di cartoni e maestranze specializzate e la presenza in essa di una committenza colta e raffinata.

La domus è una costruzione solida e tranquilla, poderosa e signorile, di pianta rettangolare, solidamente costruita su un solo piano con mattoni o calcestruzzo (impasto di sabbia, ghiaia, acqua e cemento), costituita da mura quasi senza finestre verso l’esterno ma totalmente aperta verso l’interno. Si distingueva dalla villa suburbana, che invece era un’abitazione privata di villeggiatura situata al di fuori delle mura della città, e dalla villa rustica, situata in campagna e dotata di ambienti appositi per i lavori agricoli.

Le stanze che si affacciavano direttamente sulla strada, erano solitamente affittate a terzi per essere adibite a negozi o botteghe artigiane ed erano denominate tabernae. Nel retro della casa all’aperto c’era l’hortus, il giardino/orto domestico.
Le domus più prestigiose erano più ampie ed erano composte di due parti principali: la prima gravitava attorno all’atrio, la seconda attorno al peristilio, un grande giardino porticato su cui si affacciano altre stanze, ornato solitamente da alberi da frutto, giochi d’acqua e piccole piscine.
L’elevato numero di figure, per lo più legate alla mitologia classica, ha indotto a denominarla “del Mito”, per i tanti elementi mitologici che la contraddistinguono e che fanno percepire il livello culturale del dominus (padrone di casa) e della corte che poteva ospitare.

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